Il mondo viene ricostruito da zero.
Il ricercatore di tendenze e futurologo Matthias Horx e l’esperto di commercio Marcus Wild, presidente del Consiglio di Amministrazione di SES, parlano del futuro, delle nuove opportunità per i commercianti, dei paradossi e della rivalutazione del successo.
In un’intervista durante il Coronavirus Lockdown ha detto: “Il caffè ha un sapore diverso dopo il Coronavirus”. Perché? Quando ritornerà la normalità?
Matthias Horx ››› Mai. Il mondo come lo conosciamo si sta dissolvendo. Ci sono momenti storici, come questo, in cui il futuro cambia direzione. Dietro di esso, un nuovo mondo si compone, nel peggiore dei casi tutto rimane com’era. Le persone, le società, le culture cambiano continuamente, secondo il principio evolutivo. Nell’era del Coronavirus, in particolare l’economia ha bisogno di una nuova legittimità. Anche il commercio passerà attraverso un processo del futuro. Il “vecchio normale” era un periodo frenetico. Eravamo dipendenti da un livello di utilizzo sempre crescente, dagli incrementi, dai divertimenti, dai like ma allo stesso tempo ci sentivamo disorientati e con la crisi del Coronavirus è arrivato improvvisamente: il silenzio. Ad essere onesti, vogliamo davvero tornare alla “vecchia normalità”? Un primo impulso ci spinge a ricominciare tutto velocemente, per tornare alla vita normale. Molto velocemente. Molto urgentemente. Altrimenti tutto crollerà davvero. Ma è davvero così?
Senza dubbio, questa crisi ha portato con sé molte sofferenze, incertezze strazianti e difficoltà economiche. Questo non può essere minimizzato e non è ancora finita, ma allo stesso tempo ci permette di guardare “l’altro”. Rende il futuro più chiaro, più trasparente. Il mondo stava “finendo”, eppure, sorprendentemente, alcune cose funzionavano anche meglio di prima. Nella “nuova normalità”, oltre al modello di crescita standard come unico modello economico futuro, potremmo anche utilizzare un indice di agiatezza come parametro, che misura anche le dimensioni qualitative della prosperità: ambiente, salute, legame, qualità della vita.
I megatrend rimangono i principali motori del cambiamento e quindi costituiscono anche la base per gli sviluppi delle tendenze nel commercio. Generano cambiamenti epocali influenzando in modo significativo tutti gli aspetti dell’economia e della società nel medio-lungo termine. Il mondo, dopo o per meglio dire con il Coronavirus, sta uscendo dallo sconvolgimento del megatrend della connettività. Tuttavia, l’interruzione della globalizzazione nel mondo non porta all’abolizione delle connessioni, ma a una riorganizzazione.
Produzione locale e commercio online in forte espansione? Non è una contraddizione? In cosa consiste il cambiamento?
Matthias Horx ››› “Glocal” è la parola chiave qui. Il boom di cui stanno godendo le box per la consegna di prodotti biologici dimostra che i prodotti regionali e il commercio online non si escludono a vicenda. Le cose che collegano in misura maggiore tali paradossi, come il fenomeno “phygital”, sono percorribili per il futuro. Il Coronavirus ha avvicinato l’umanità, ma allo stesso tempo dovevamo tutti mantenere la distanza. Una cosa rimane: le persone vogliono incontrare persone, allo stesso tempo amano i vantaggi del mondo tecnico moderno. Un’enorme opportunità per il commercio. Forse il “nuovo mondo” introdurrà anche un’era di maggiore decelerazione e con essa l’eliminazione di cose, abitudini e dipendenze. Ciò non significa che il consumo post-coronavirus si esprimerà in un minimalismo radicale, ma nella consapevolezza che una vita piacevole ed appagante non dipende dal numero di articoli di consumo che si possiede o si utilizza. Consumare per il gusto di consumare passerà quindi in futuro in secondo piano. Ora, la questione è piuttosto quella riguardante il consumo consapevole. Un boom legato al locale, una rinascita dell’artigianato. I consumatori apprezzano il reale e l’autentico e allo stesso tempo, più qualità e senso di ciò che è necessario. Stiamo guardando verso un’era post-crescita, caratterizzata da una nuova consapevolezza dei valori. La pressione costante sui prezzi non è più richiesta, né nessuno la desidera. Upcycling, Cradle to Cradle e un impegno strategico per l’economia circolare sono all’ordine del giorno! In futuro, si tratterà più di creare significato che di massimizzare il profitto. La responsabilità sociale sta crescendo e il desiderio di migliorare il mondo è presente nelle diverse generazioni. Viene in primo piano il riconoscimento dell’arricchimento reciproco – piuttosto la cooperazione che la concorrenza. Lo Shared Spaces e il Co-Retailing agiscono come un arricchimento per il consumatore. Il commercio funziona come un ecosistema che può sopravvivere solo insieme al nostro ambiente. Con questa forma di connettività si generano idee, soluzioni, enclave di cooperazione produttiva. L’innovazione continua.